Nel campo della speleologia, la ricerca e l’esplorazione di nuovi ambienti è spesso una sfida complessa e ricca di insidie. Uno degli aspetti più difficili da affrontare è la verifica delle interconnessioni tra ambienti ipogei. Capire se due grotte sono collegate fra loro non è solo una questione di mappatura: scoprire un passaggio nascosto può aprire la strada verso spazi inesplorati e, al tempo stesso, prevenire pericoli e incidenti durante le spedizioni. Tradizionalmente, questa analisi veniva condotta attraverso metodi rudimentali, come l’immissione di CO2 tramite estintori portatili. Una pratica non solo scomoda, ma anche rischiosa, in quanto la CO2 tende a disperdersi facilmente, creando falsi positivi e mettendo a rischio la sicurezza degli esploratori.
TechMakers ha trasformato questo processo con il NASO, acronimo di Novel Aerial Sensing Observer. Sviluppato in collaborazione con esperti del settore, il NASO è una soluzione unica, pensata per sostituire i metodi tradizionali con un approccio tecnologicamente avanzato e più sicuro. Grazie all’uso di sensori ad alta precisione, il NASO è in grado di rilevare la presenza di gas traccianti, come il butano contenuto in una semplice bomboletta di deodorante, anche a distanze superiori ai 3 km. L’introduzione di questo sistema ha rappresentato una svolta epocale per la comunità speleologica, migliorando l’efficacia del monitoraggio e abbattendo i rischi connessi all’uso della CO2.
Il NASO non è solo un sensore: è il frutto di un lavoro artigianale e innovativo, nello spirito di TechMakers. Ogni componente, dal software di controllo all’hardware che ospita i sensori, fino al robusto involucro che protegge il dispositivo, è stato sviluppato internamente. Questo approccio ha permesso di integrare perfettamente tutte le funzionalità necessarie per rispondere a una richiesta specifica: creare uno strumento affidabile, robusto e capace di operare in condizioni ambientali estreme, garantendo prestazioni elevate anche nelle situazioni più complesse.
Durante lo sviluppo del NASO, uno degli obiettivi principali è stato quello di aumentare il comfort e la sicurezza degli esploratori, eliminando i problemi tipici legati ai vecchi metodi. Con il NASO, gli speleologi possono eseguire analisi a distanza senza la necessità di trasportare pesanti estintori, riducendo il carico e migliorando la mobilità durante le missioni. Inoltre, l’uso di sensori altamente selettivi assicura un’identificazione precisa del butano, minimizzando drasticamente il rischio di rilevamenti errati e garantendo una mappatura accurata delle connessioni sotterranee.
Questo dispositivo ha già superato numerosi test sul campo, dimostrando la sua validità in contesti reali. Durante una spedizione recente, il NASO è stato utilizzato per mappare una rete di cavità a oltre 2,5 km di distanza dal punto di emissione del gas, identificando con precisione un passaggio nascosto che era stato ignorato dai sistemi tradizionali. Questi risultati non solo confermano la qualità della nostra tecnologia, ma testimoniano anche l’impatto positivo che innovazioni come il NASO possono avere sull’intera comunità speleologica internazionale.